In questo articolo parliamo di…
- La Candida, in particolare la specie Candida albicans, è un fungo naturalmente presente nel corpo umano, specialmente nel tratto gastrointestinale e nelle mucose genitali. Normalmente vive in equilibrio con la flora batterica senza causare problemi, ma può diventare patogena quando questo equilibrio viene alterato, trasformandosi in causa di infezioni note come candidosi. Questa comprensione ci aiuta a capire perché non si tratta di eliminare il fungo, ma di mantenerlo sotto controllo.
- Diversi fattori possono scatenare la proliferazione eccessiva della Candida, portando all’infezione. Tra i più comuni vi sono l’uso di antibiotici, che possono distruggere i batteri “buoni” che la tengono a bada, un sistema immunitario indebolito (a causa di stress, malattie croniche, terapie specifiche come chemio o radioterapia), squilibri ormonali tipici di gravidanza o uso di contraccettivi orali, diabete mellito non controllato e una dieta particolarmente ricca di zuccheri, che rappresentano il “carburante” per questo fungo.
- La gestione della candida richiede un approccio combinato che include sia trattamenti mirati che strategie preventive a lungo termine. Le cure farmacologiche, prescritte dal medico, prevedono l’uso di farmaci antimicotici specifici, somministrati localmente o per via sistemica, spesso associati all’assunzione di probiotici per ripristinare l’equilibrio della flora batterica. Tuttavia, altrettanto fondamentale è la prevenzione, basata su una corretta igiene intima, una dieta bilanciata e povera di zuccheri, la scelta di biancheria adeguata, la gestione dello stress e il tenere sotto controllo di eventuali condizioni mediche predisponenti.
Vive in simbiosi con la flora batterica, ma quando quest’ultima si altera – per antibiotici, stress o dieta – può causare infezioni opportunistiche chiamate candidosi
Prima di addentrarci nelle cause e nei sintomi, è essenziale capire chi sia veramente la Candida. Pur essendo un nome che molti associano a fastidiose infezioni, la candida è in realtà un microrganismo con cui conviviamo quotidianamente.
Non si tratta, quindi, di un invasore esterno che attacca il nostro corpo all’improvviso, ma piuttosto di un “inquilino” abituale.
Comprendere la sua natura duale, il suo ruolo nel nostro corpo e i fattori che possono trasformarla da innocua presenza a causa di disagio è fondamentale per gestire e prevenire le problematiche ad essa correlate.
Leggi anche: Fermenti lattici per candida e cistite: come ripristinare l’equilibrio della flora batterica
Che cos’è la Candida albicans e perché è presente nel corpo umano
La Candida albicans, la specie più comunemente coinvolta nelle infezioni umane, è un fungo, nello specifico un lievito, che risiede naturalmente sulla nostra pelle e all’interno del nostro organismo, in particolare nel tratto gastrointestinale, nella bocca e nelle mucose genitali.
In condizioni normali, la Candida vive in uno stato di simbiosi, coesistendo pacificamente con miliardi di altri microrganismi, tra cui i batteri benefici come i Lattobacilli, che contribuiscono a mantenere un ambiente equilibrato, ad esempio mantenendo un pH acido a livello vaginale che ne ostacola la crescita eccessiva. Questo delicato ecosistema microbico, noto come microbiota, svolge un ruolo essenziale nel proteggerci.
Finché questo equilibrio viene mantenuto, la Candida rimane una semplice presenza come altre, un saprofita che partecipa persino ad alcuni processi, come la digestione degli zuccheri.
La situazione cambia radicalmente quando questo equilibrio si spezza.
È in questo momento che la Candida si trasforma in un patogeno opportunista, approfittando della situazione per proliferare in modo incontrollato e causare l’infezione nota come candidosi.
Ma cosa succede esattamente per compromettere questo delicato equilibrio, trasformando un innocuo commensale in un agente patogeno?

Candida albicans: quando e perché diventa un’infezione
La trasformazione della Candida da ospite silenzioso a fonte di infezione non avviene casualmente, ma è innescata da una serie di fattori che alterano il microambiente in cui vive o indeboliscono le difese dell’organismo.
Una delle cause più note è l’assunzione di antibiotici ad ampio spettro; questi farmaci, pur essendo essenziali per combattere infezioni batteriche, non distinguono tra batteri “cattivi” e “buoni”, finendo per eliminare anche i Lattobacilli e altri microrganismi che naturalmente tengono sotto controllo la Candida.
Senza questa “competizione”, il fungo ha campo libero per moltiplicarsi.
Un altro fattore determinante è lo stato del sistema immunitario: un indebolimento temporaneo dovuto a forte stress psico-fisico, malattie croniche, malnutrizione o terapie immunosoppressive (come chemioterapia, radioterapia o uso prolungato di corticosteroidi) rendono l’organismo meno capace di controllare la proliferazione fungina.
Anche gli squilibri ormonali rivestono un ruolo significativo; i cambiamenti nei livelli di estrogeni, come quelli che si verificano durante la gravidanza, l’assunzione di contraccettivi orali o la terapia ormonale sostitutiva, possono alterare l’ambiente vaginale (ad esempio, aumentando il glicogeno, nutrimento per la Candida) e favorirne la crescita.
Il diabete mellito, specialmente se non ben controllato, porta a livelli elevati di glucosio nel sangue e nei fluidi corporei, creando un ambiente ideale per la Candida, che si nutre avidamente di zuccheri.
Proprio l’alimentazione può diventare un fattore scatenante: diete sbilanciate, ricche di zuccheri semplici, carboidrati raffinati e lieviti possono fornire al fungo il nutrimento necessario per prosperare.
Infine, abitudini igieniche scorrette, come l’uso di detergenti intimi troppo aggressivi o profumati che alterano il pH e la flora locale, l’uso eccessivo di lavande vaginali, o indossare indumenti intimi sintetici e attillati che creano un ambiente caldo-umido, possono contribuire all’insorgenza della candidosi.
Una volta compresi i molteplici fattori che possono scatenare l’infezione, diventa fondamentale imparare a riconoscerne i segnali e i sintomi caratteristici.
Candida: sintomi principali e come riconoscere un’infezione in corso
I segnali che indicano una possibile infezione da Candida variano a seconda della zona colpita, ma presentano alcune caratteristiche comuni. La forma più frequente, soprattutto nella popolazione femminile in età fertile, è la candidosi vulvo-vaginale.
Questa si manifesta tipicamente con un intenso prurito e bruciore a livello della vulva e della vagina, spesso accompagnati da arrossamento e gonfiore delle mucose. Un sintomo molto caratteristico sono le perdite vaginali dense, biancastre, dall’aspetto simile a “ricotta” o latte cagliato, generalmente inodori o con un lieve odore dolciastro, simile a quello del lievito.
Possono inoltre comparire dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) e bruciore durante la minzione (disuria), quest’ultimo dovuto al contatto dell’urina con le mucose infiammate e irritate.
Anche gli uomini possono essere colpiti, sebbene meno frequentemente. La candidosi maschile si presenta solitamente come balanite o balanopostite, ovvero un’infiammazione del glande (la punta del pene) e del prepuzio, caratterizzata da arrossamento, eruzione cutanea con puntini rossi, prurito o bruciore.
Talvolta possono comparire piccole secrezioni biancastre sotto il prepuzio e disagio durante la minzione o i rapporti.
Un’altra localizzazione comune è il cavo orale, dove l’infezione prende il nome di “mughetto“. Si manifesta con la comparsa di placche bianche cremose, simili a macchie di latte, sulla lingua, sul palato, all’interno delle guance e talvolta sulle gengive o tonsille.
Queste placche possono essere dolorose e, se rimosse, lasciano una superficie arrossata e talvolta sanguinante. Possono associarsi alterazioni del gusto o una sensazione di cotone in bocca.
In casi più rari e gravi, soprattutto in individui immunocompromessi, la Candida può infettare l’esofago (causando difficoltà e dolore alla deglutizione), l’intestino o addirittura diffondersi nel flusso sanguigno (candidosi invasiva o sistemica), provocando sintomi generalizzati come febbre e malessere profondo.
Diagnosi della candida: come si effettua e quando rivolgersi al medico
Per una diagnosi certa, è fondamentale rivolgersi al medico (ginecologo, urologo, dermatologo o medico di base). La diagnosi si basa sull’anamnesi (raccolta della storia clinica e dei sintomi), sull’esame obiettivo delle aree interessate e, spesso, su un esame di laboratorio.
Viene prelevato un campione di materiale biologico (secrezioni vaginali, materiale dal glande, raschiamento delle placche orali) tramite un tampone, che viene poi analizzato al microscopio per visualizzare direttamente il fungo e/o messo in coltura su terreni specifici per confermarne la crescita e identificarne la specie precisa.
Una volta diagnosticata con certezza l’infezione, quali sono le strategie più efficaci per affrontarla e, soprattutto, per prevenire fastidiose ricadute?

Trattamenti contro la candida: farmaci antifungini e probiotici
Una volta confermata la diagnosi di candidosi, il trattamento mira a eliminare l’infezione attiva e alleviare i sintomi. L’approccio terapeutico si basa principalmente sull’utilizzo di farmaci antifungini (o antimicotici).
La scelta del farmaco, della forma farmaceutica e della durata della terapia dipende dalla localizzazione, dalla gravità dell’infezione e dalle condizioni generali del paziente, e deve essere stabilita dal medico.
Per le forme lievi o moderate di candidosi vaginale o cutanea, spesso sono sufficienti trattamenti topici, come creme, ovuli vaginali, gel o soluzioni da applicare localmente. I principi attivi più usati appartengono alla classe degli azoli (es. clotrimazolo, miconazolo, econazolo).
Nei casi più severi, recidivanti o quando l’infezione è localizzata in sedi difficili da raggiungere con terapie locali (come il mughetto esteso o la candidosi esofagea), il medico può prescrivere antifungini da assumere per via orale (come il fluconazolo o l’itraconazolo).
Nei casi di candidosi sistemica o invasiva, si ricorre a farmaci più potenti, somministrati per via endovenosa in ambiente ospedaliero (es. amfotericina B, echinocandine).
È fondamentale completare l’intero ciclo di terapia prescritto, anche se i sintomi migliorano prima, per evitare ricadute o lo sviluppo di resistenze.
Un aspetto cruciale, soprattutto nella candidosi genitale, è la gestione della coppia: spesso si raccomanda di trattare anche il partner sessuale, anche se asintomatico, per evitare la reinfezione reciproca, ovvero la continua ritrasmissione dell’infezione tra i partner.
Accanto alla terapia farmacologica, può essere utile l’assunzione di probiotici specifici, come ceppi selezionati di Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri, utili per riequilibrare la flora vaginale e ostacolare la proliferazione della Candida.
Tuttavia, il trattamento da solo potrebbe non bastare a prevenire future infezioni.
Leggi anche: Come si prende la candida? Fattori di rischio e modalità di trasmissione
Prevenzione della candida: dieta, igiene intima e stili di vita sani
Per prevenire future infezioni è essenziale adottare strategie preventive a lungo termine, modificando alcuni aspetti dello stile di vita.
Una corretta igiene intima prevede l’uso di detergenti delicati, a pH fisiologico o leggermente acido (intorno a 4-4.5 per la zona genitale femminile), evitando prodotti aggressivi, profumati o l’uso eccessivo di lavande vaginali che possono alterare il microbiota.
È consigliabile preferire biancheria intima in fibre naturali traspiranti, come il cotone, ed evitare indumenti troppo stretti o sintetici che trattengono umidità. È importante cambiarsi subito dopo aver fatto sport o il bagno.
Acquista Adesso
Ricevi il 10% di sconto con il codice: BNV10 sul tuo primo ordine
L’alimentazione riveste un ruolo determinante: limitare il consumo di zuccheri semplici, dolci, bevande zuccherate, cibi lievitati e carboidrati raffinati può contribuire a “togliere nutrimento” alla Candida. Al contrario, una dieta ricca di verdura, frutta a basso indice glicemico, cereali integrali, proteine magre e una buona idratazione supporta il benessere generale e l’equilibrio del microbiota.
Infine, gestire lo stress, dormire a sufficienza, praticare attività fisica regolare ed evitare fumo e abuso di alcol rafforzano il sistema immunitario, rendendo l’organismo più resiliente alle infezioni.
L’uso del preservativo durante i rapporti sessuali, specialmente con partner nuovi o in caso di infezione sospetta, aiuta a prevenire la trasmissione.
Che cos’è la candida? Domande frequenti
Che cos’è la Candida albicans e perché è presente nel corpo umano?
La Candida albicans è un fungo di tipo lievito che vive normalmente nel nostro organismo, in particolare nelle mucose genitali, nel tratto gastrointestinale e nella bocca. In condizioni di equilibrio, coesiste pacificamente con la flora batterica e svolge funzioni non dannose. Il microbiota, composto da batteri benefici, aiuta a mantenere il controllo sulla sua crescita. Tuttavia, quando questo equilibrio si altera, la Candida può trasformarsi in un patogeno opportunista. È in quel momento che si sviluppano le infezioni note come candidosi, in risposta a fattori esterni o interni che favoriscono la proliferazione del fungo.
Candida albicans: quando e perché diventa un’infezione?
La Candida albicans diventa un’infezione quando si rompe l’equilibrio con la flora batterica o si indeboliscono le difese immunitarie. Fattori come l’uso di antibiotici, lo stress, malattie croniche, squilibri ormonali e una dieta ricca di zuccheri creano le condizioni favorevoli per la proliferazione del fungo. Anche l’igiene intima scorretta o indumenti troppo stretti possono contribuire. Quando la Candida ha “campo libero”, si moltiplica in modo incontrollato causando i sintomi della candidosi. Riconoscere questi segnali e intervenire tempestivamente è fondamentale per evitarne la cronicizzazione.
Quali sono i sintomi principali della candida e come riconoscerla?
I sintomi della candida variano a seconda della zona colpita, ma spesso includono prurito, bruciore, arrossamento e secrezioni biancastre simili a ricotta, soprattutto nelle infezioni vaginali. Negli uomini si manifesta come arrossamento e irritazione del glande. Nel cavo orale compare sotto forma di placche bianche dolorose, tipiche del mughetto. In casi più gravi, può colpire l’esofago o diffondersi nel sangue. Sintomi come disuria, dolore nei rapporti o sensazione di cotone in bocca aiutano a riconoscerla. Una diagnosi medica accurata è indispensabile per avviare il trattamento corretto.