Mirtillo rosso e vie urinarie: perché può aiutare e come assumerlo correttamente

Mirtillo rosso vie urinarie | Agocap
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In questo articolo parliamo di…

  • Il mirtillo rosso agisce impedendo l’adesione dei batteri alla vescica, non uccidendoli direttamente. La sua efficacia si deve alle proantocianidine di tipo A (PAC A), molecole capaci di ostacolare l’attacco dei batteri uropatogeni come l’Escherichia coli alle pareti della vescica. Questo effetto anti-adesivo riduce il rischio di colonizzazione batterica e ne facilita l’eliminazione con l’urina. È un meccanismo diverso da quello degli antibiotici e potenzialmente utile in ottica preventiva.
  • L’evidenza scientifica è promettente ma ancora non definitiva. Studi clinici e meta-analisi suggeriscono che il mirtillo rosso, soprattutto sotto forma di succo o integratori alimentari, possa ridurre il rischio di IVU e l’uso di antibiotici, in particolare nelle donne con infezioni ricorrenti. Tuttavia, i risultati non sono univoci e la qualità delle prove è da moderata a bassa. Le principali linee guida urologiche, per questo motivo, non lo inseriscono ancora tra i trattamenti raccomandati.
  • Non tutti i mirtilli sono uguali: il rosso è quello giusto per le vie urinarie. Il mirtillo rosso americano (Vaccinium macrocarpon) è quello su cui si concentra la ricerca per la salute urinaria, grazie al contenuto specifico di PAC A. Il mirtillo nero, pur ricco di antiossidanti, non offre lo stesso effetto anti-adesivo. Per ottenere benefici concreti, è importante scegliere prodotti a base di mirtillo rosso puro e controllare la presenza e il dosaggio delle PAC.

L’azione del mirtillo rosso, in particolare contro l’Escherichia coli, è al centro di numerose ricerche che puntano a definire un’alternativa non farmacologica per chi soffre di infezioni urinarie ricorrenti

Le infezioni del tratto urinario (IVU), come la comune cistite, rappresentano un disturbo frequente, specialmente per il genere femminile. Sebbene la terapia antibiotica sia generalmente efficace, la crescente preoccupazione per l’antibiotico-resistenza spinge sempre più persone a cercare alternative naturali o strategie preventive.

Tra i rimedi popolari più noti spicca il mirtillo rosso americano (Vaccinium macrocarpon). Da decenni se ne decantano le virtù per la salute delle vie urinarie.

Ma cosa ne pensa realmente la scienza?

Il suo ruolo è supportato da prove concrete o si tratta solo di un mito tramandato?

Esploriamo insieme le conoscenze attuali su questo piccolo frutto rosso. Comprendere il meccanismo d’azione è il primo passo per valutare la sua potenziale utilità.

Leggi anche: A cosa serve il mirtillo rosso? Benefici per la salute e utilizzi più efficaci

Come agisce il mirtillo rosso contro la cistite: il meccanismo anti-adesivo delle PAC

Il presunto effetto benefico del mirtillo rosso sulle vie urinarie non sarebbe legato a un’azione battericida diretta o all’acidificazione delle urine, come si pensava un tempo. La ricerca scientifica si è concentrata piuttosto su un meccanismo più specifico: l’azione anti-adesiva.

Il mirtillo rosso è particolarmente ricco di un gruppo di polifenoli chiamati proantocianidine di tipo A (PAC A). Queste molecole sembrano avere la capacità unica di interferire con le fimbrie, delle specie di “tentacoli” che batteri come l’Escherichia coli (principale responsabile delle IVU) utilizzano per aggrapparsi alle cellule della parete vescicale (uroepitelio).

Impedendo questa adesione, le PAC renderebbero più difficile per i batteri colonizzare la vescica e scatenare l’infezione, favorendone l’eliminazione attraverso il normale flusso urinario.

Oltre alle PAC, il mirtillo rosso contiene altri flavonoidi, antocianidine e acidi fenolici che contribuiscono al suo profilo fitochimico complesso, sebbene il ruolo specifico di questi altri composti nelle IVU sia meno definito rispetto a quello delle PAC.

Comprendere il meccanismo è fondamentale, ma qual è l’evidenza clinica a supporto di questa azione?

Ciotola bianca ricolma di mirtilli rossi | Agocap

Mirtillo rosso e infezioni urinarie: efficacia clinica, studi scientifici e opinioni contrastanti

Nonostante il meccanismo d’azione plausibile, l’efficacia clinica del mirtillo rosso nella prevenzione delle IVU è ancora oggetto di dibattito nella comunità scientifica. Numerosi studi clinici e meta-analisi hanno prodotto risultati contrastanti.

Alcune ricerche hanno mostrato un effetto protettivo, suggerendo una riduzione del rischio di IVU, soprattutto in donne con infezioni ricorrenti. Altri studi, invece, non hanno riscontrato differenze significative tra il consumo di prodotti a base di mirtillo rosso e placebo.

Questa discrepanza è stata attribuita a diversi fattori: la grande varietà di prodotti utilizzati negli studi (succo, capsule, compresse, frutto essiccato), le differenze nei dosaggi di principio attivo (spesso non standardizzato o non dichiarato), la durata del trattamento e le caratteristiche delle popolazioni studiate.

Una recente e rigorosa revisione sistematica e meta-analisi condotta da Moro et al. e pubblicata su European Urology Focus (utilizzando il metodo PRISMA) ha riacceso l’interesse, analizzando 20 studi clinici (quindici degli studi inclusi hanno valutato il mirtillo rosso in forma liquida e cinque studi nella sua forma di compressa o integratore).

Questa analisi ha rilevato che il consumo di succo di mirtillo rosso era associato a una riduzione del 27% delle IVU rispetto a un liquido placebo e del 54% rispetto a nessun trattamento, oltre a una significativa riduzione dell’uso di antibiotici. L’uso di composti di mirtillo rosso, quindi non solo succo, ha inoltre ridotto i sintomi associati alle infezioni delle vie urinarie, fornendo un certo sollievo ai pazienti.

Tuttavia, gli stessi autori sottolineano che le prove a supporto dell’uso del mirtillo rosso per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie hanno un grado di certezza da moderata a bassa. sono insomma necessari ulteriori studi.

Al momento le principali linee guida urologiche internazionali, come quelle dell’European Association of Urology (EAU), non includono il mirtillo rosso tra le raccomandazioni standard per la prevenzione delle IVU a causa di queste incertezze.

Ci sono differenze rilevanti tra tipi simili di bacche, come il mirtillo nero?

Cumuli di mirtilli rossi, utili per la salute delle vie urinarie e contro la cistite | Agocap

Differenze tra mirtillo rosso e mirtillo nero: quale scegliere per le vie urinarie

Spesso si genera confusione tra mirtillo rosso (cranberry) e mirtillo nero (blueberry), quest’ultimo più comune nel nostro territorio. Sebbene entrambi siano ricchi di antiossidanti e appartengano alla stessa famiglia (Vaccinium), presentano differenze significative nei loro composti bioattivi, che potrebbero influenzare la loro azione sulle vie urinarie.

Il mirtillo rosso si distingue per l’elevato contenuto di proantocianidine di tipo A (PAC A), le molecole ritenute responsabili dell’effetto anti-adesivo contro i batteri uropatogeni. Il mirtillo nero, invece, pur contenendo anch’esso antociani (responsabili del suo colore blu-viola), sembra avere concentrazioni molto più basse o differenti tipi di PAC.

Di conseguenza, la maggior parte della ricerca scientifica sull’efficacia preventiva per le IVU si è concentrata quasi esclusivamente sul mirtillo rosso. Sebbene gli antociani in generale abbiano dimostrato proprietà antibatteriche in vitro contro alcuni patogeni, anche urinari, l’evidenza specifica sull’efficacia del mirtillo nero nel prevenire o trattare le IVU nell’uomo è attualmente scarsa o aneddotica.

Pertanto, quando si parla di supporto per le vie urinarie, il riferimento è quasi sempre al mirtillo rosso americano (Vaccinium macrocarpon).

Chiarite le differenze e i potenziali meccanismi, come si può integrare concretamente il mirtillo rosso nella propria routine?

Leggi anche: Efficacia dei rimedi naturali contro la cistite: scopri come prevenire e alleviare i sintomi

Come assumere il mirtillo rosso: succo, integratori alimentari e consigli pratici

Per chi volesse provare i potenziali benefici del mirtillo rosso, è importante fare scelte consapevoli riguardo al tipo di prodotto e alla modalità d’uso. Le forme più comuni sono il succo e gli integratori alimentari (capsule o compresse).

Se si sceglie il succo di mirtillo rosso, esso deve essere puro, al 100%, e senza zuccheri aggiunti. Molte bevande commerciali al “gusto” di mirtillo rosso sono ricche di zuccheri, che possono addirittura peggiorare i sintomi di un’infezione urinaria o favorire la crescita batterica.

È bene ricordare che il succo di mirtillo rosso è acido; mentre questa acidità non sembra essere il meccanismo principale di prevenzione, potrebbe causare irritazione o bruciore in persone con un’infezione urinaria già in corso.

Gli integratori alimentari offrono il vantaggio di un dosaggio potenzialmente più concentrato e standardizzato, anche se non tutti i prodotti specificano il contenuto di PAC attive.

Alcuni approcci combinano il mirtillo rosso con altri composti ritenuti utili per le vie urinarie, come il D-mannosio (uno zucchero semplice con funzione anti-adesiva) o ceppi specifici di probiotici. Esistono infatti integratori formulati specificamente per un’azione sinergica.

Un esempio è il nostro Cistiflor, un integratore alimentare in compresse che unisce 1000 mg di D-Mannosio (dose per due compresse) all’estratto di Mirtillo Rosso e ai Semi di Pompelmo (ricchi di bioflavonoidi con azione antibatterica naturale), pensato per supportare il trattamento e la prevenzione di cistiti e infiammazioni urinarie, agendo sull’adesione batterica e sulla protezione delle pareti vescicali.

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Per situazioni più acute o per un supporto maggiore all’equilibrio della flora batterica, spesso compromessa dalle infezioni, esiste una versione potenziata: Cistiflor Plus.

Questo prodotto, in pratiche bustine per un assorbimento ottimale, fornisce una dose giornaliera più elevata di D-Mannosio (2000 mg con due bustine), Mirtillo Rosso e Semi di Pompelmo, arricchita con 2 miliardi di fermenti lattici probiotici (Lactobacillus Acidophilus) e 500 mg di Inulina prebiotica, mirando a contrastare l’infezione e a ripristinare l’equilibrio microbico.

Indipendentemente dalla scelta del prodotto o della combinazione, prima di iniziare ad assumere regolarmente mirtillo rosso o integratori alimentari specifici, soprattutto in caso di IVU ricorrenti, gravidanza, assunzione di farmaci (in particolare anticoagulanti come il warfarin) o altre condizioni mediche, è sempre consigliabile consultare il proprio medico o un farmacista.


Mirtillo rosso e vie urinarie: domande frequenti

Come agisce il mirtillo rosso contro la cistite?

Il mirtillo rosso contiene proantocianidine di tipo A (PAC A), che impediscono l’adesione dei batteri, in particolare l’Escherichia coli, alla parete della vescica. Questi batteri usano delle strutture chiamate fimbrie per aggrapparsi alle cellule dell’uroepitelio. Le PAC interferiscono con questo processo, facilitando l’eliminazione dei batteri con l’urina. Il mirtillo rosso, quindi, non uccide i batteri, ma ne ostacola la proliferazione. Altri composti presenti nel frutto contribuiscono al suo effetto, ma il ruolo delle PAC è considerato il più importante.

Il mirtillo rosso è davvero efficace nella prevenzione delle infezioni urinarie?

La sua efficacia è ancora oggetto di discussione. Alcuni studi suggeriscono che il mirtillo rosso possa ridurre il rischio di IVU, specialmente in donne con infezioni ricorrenti. Altri studi, però, non hanno trovato benefici significativi rispetto al placebo. Una recente meta-analisi ha mostrato che il succo di mirtillo rosso può ridurre le infezioni e l’uso di antibiotici, ma la qualità delle prove è considerata da moderata a bassa. Per questo, le linee guida ufficiali non lo includono ancora tra le raccomandazioni standard.

Qual è la differenza tra mirtillo rosso e mirtillo nero?

Il mirtillo rosso (cranberry) e il mirtillo nero (blueberry) appartengono alla stessa famiglia botanica, ma hanno profili chimici differenti. Quello rosso è ricco di PAC A, fondamentali per prevenire l’adesione batterica nella vescica, mentre il nero ha una maggiore concentrazione di antociani ma contiene meno PAC o tipi differenti. Di conseguenza, la maggior parte delle ricerche sulle IVU si concentra sul mirtillo rosso. Il mirtillo nero ha altri benefici, ma non è stato studiato a fondo per questo scopo.

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